Opzioni di avvio
The Anaconda installer includes a range of boot options for administrators, which modify the default behavior of the installation program by enabling or disabling certain functions. To use one or more boot options, you either have to boot from installation media and append these options at the boot menu (see The Boot Menu), or you must add them into your PXE server configuration file if you are booting from a network (see Setting Up an Installation Server).
Puoi utilizzare più opzioni allo stesso tempo; in questo caso, separale con un singolo spazio.
Ci sono due tipi fondamentali di opzioni descritte in questo capitolo:
-
Le opzioni presentate come terminanti con un segno "uguale" (
=
) richiedono che sia specificato un valore - non possono essere utilizzate da sole. Per esempio, l’opzione inst.vncpassword= deve contenere anche un valore (in questo caso, una password). La forma corretta è quindi inst.vncpassword=password. Da sola, senza una password specificata, l’opzione non è valida. -
Le opzioni presentate senza il segno "
=
" non accettano alcun valore o parametro. Per esempio, l’opzione rd.live.check forza Anaconda a verificare il supporto di installazione prima di iniziare l’installazione; se questa opzione è presente, il controllo verrà eseguito, e se non è presente, il controllo verrà saltato.
Oltre alle opzioni descritte in questo capitolo, il prompt di avvio accetta anche le opzioni del kernel dracut. Un elenco di queste opzioni è disponibile nella pagina man di dracut.cmdline(7)
.
Le opzioni di avvio specifiche per il programma di installazione iniziano sempre con |
Configurare il sistema di installazione dal menu d’avvio
The exact way to specify custom boot options is differs based on your system’s architecture, firmware and the method you use to boot the installation. If you are booting from local media, you can specify options in the boot menu, before you begin the installation; if you are booting from a network using a PXE server, you must add boot options into the boot loader configuration file before you boot the installation system. For specific instructions, see The Boot Menu if you are booting from local media, and Setting Up an Installation Server if you are booting from a server.
Opzioni di avvio disponibili
Le seguenti opzioni sono disponibili in Fedora:
Specificare la fonte d’installazione
- inst.repo=
-
Specifica la fonte di installazione - cioè una posizione dove il programma d’installazione può trovare le immagini e i pacchetti di cui ha bisogno. Per esempio:
inst.repo=cdrom
La fonte deve essere:
-
un albero installabile, che è una struttura di directory che contiene le immagini, i pacchetti e i repodata del programma d’installazione così come un file
.treeinfo
valido -
un DVD (Un disco fisico presente nel lettore DVD del sistema)
-
un’immagine ISO del disco d’installazione completa di Fedora collocata su un disco rigido o su un’unità di rete accessibile dal sistema d’installazione
Questa opzione permette la configurazione di differenti metodi di installazione usando formati diversi. La sintassi è descritta nella tabella sottostante.
Table 1. Fonti di installazione Fonte di installazione Formato opzione Qualsiasi unità CD/DVD
inst.repo=cdrom
Unità CD/DVD specifica
inst.repo=cdrom:device
Disco rigido
inst.repo=hd:device:/path
Server HTTP
inst.repo=http://host/path
Server HTTPS
inst.repo=https://host/path
Server FTP
inst.repo=ftp://username:password@host/path
Server NFS
inst.repo=nfs:[options:]server:/path [1]
I nomi dei dispositivi disco possono essere specificati usando i seguenti formati:
-
Nome dispositivo del kernel, per esempio
/dev/sda1
osdb2
-
Etichetta del file system, per esempio
LABEL=Flash
oLABEL=RHEL7
-
UUID del file system, per esempio
UUID=8176c7bf-04ff-403a-a832-9557f94e61db
I caratteri non alfanumerici devono essere rappresentati come
\xNN
, dove NN è la rappresentazione esadecimale del carattere. Per esempio,\x20
è uno spazio bianco (" ").
-
- inst.stage2=
-
Specifica la posizione dell’immagine runtime del programma di installazione da caricare. La sintassi è la stessa di Fonti di installazione. Questa opzione si aspetta un percorso a una directory contenente un file
.treeinfo
valido; la posizione dell’immagine runtime verrà letta da questo file se trovato. Se un file.treeinfo
non è disponibile, Anaconda proverà a caricare l’immagine daLiveOS/squashfs.img
.Per impostazione predefinita, questa opzione di avvio è usata sul supporto di installazione ed è impostata su un’etichetta specifica (per esempio, inst.stage2=hd:LABEL=F21\x20Server.x86_64). Se si modifica l’etichetta predefinita del file system contenente l’immagine runtime, è necessario modificare anche questa opzione perché corrisponda alla nuova etichetta.
- inst.stage2.all=
-
With this boot option, the stage 2 image will be fetched from HTTP, HTTPS and FTP locations which are specified using the inst.stage2= option sequentially in the order they are specified, until the image is successfully fetched. All other locations will be ignored.
- inst.dd=
-
Se è necessario eseguire un aggiornamento del driver durante l’installazione, usare l’opzione inst.dd=. Può essere usata più volte. La posizione di un pacchetto RPM del driver può essere specificata usando uno qualsiasi dei formati descritti in Fonti di installazione. Ad eccezione dell’opzione inst.dd=cdrom, il nome del dispositivo deve essere sempre specificato. Per esempio:
inst.dd=hd:/dev/sdb1:/driver.rpm
Usando questa opzione senza parametri (solo come inst.dd) verrà richiesto dal programma di installazione un disco di aggiornamento del driver tramite un menu interattivo.
Non si dovrebbe mai tentare di eseguire un aggiornamento del driver durante l’installazione a meno che un driver mancante o difettoso impedisca di completare l’installazione. L’aggiornamento dei driver non essenziali durante l’installazione dovrebbe sempre essere eseguito dopo l’installazione del sistema.
- inst.askmethod
-
Impedisce al programma di installazione di tentare di configurare automaticamente una fonte di installazione.
Normalmente, quando si accede per la prima volta alla schermata
Riepilogo installazione
, il programma di installazione tenterà di configurare una fonte di installazione basata sul tipo di supporto usato per l’avvio. Il DVD completo del server Fedora configurerà la fonte come supporto locale, l’immagine ISO netinst configurerà il mirror di rete più vicino, ecc. Questo processo richiede tempo; pertanto, se si prevede di utilizzare una fonte diversa da quella predefinita, questa opzione consentirà di accedere immediatamente alla schermataFonte di installazione
senza dover attendere il termine della configurazione iniziale.L’utilizzo di questa opzione lascerà la configurazione della fonte di installazione in uno stato di errore - è necessario specificare manualmente una fonte nella schermata
Fonte di installazione
per procedere con l’installazione. In alternativa, è possibile utilizzare l’opzione inst.repo= descritta sopra per configurare una fonte specifica direttamente nel menu di avvio.
Opzioni di avvio Kickstart
- inst.ks=
-
Indica la posizione di un file Kickstart da utilizzare per automatizzare l’installazione. Le posizioni possono essere specificate utilizzando uno qualsiasi dei formati validi per inst.repo=. Vedere Fonti di installazione per i formati validi.
Se si specifica solo un dispositivo e non un percorso, il programma di installazione cercherà il file Kickstart in
/ks.cfg
sul dispositivo specificato. Se si usa questa opzione senza specificare un dispositivo, il programma di installazione utilizzerà quanto segue:inst.ks=nfs:next-server:/filename
Nell’esempio precedente, next-server è l’opzione DHCP
next-server
o l’indirizzo IP del server DHCP stesso, e filename è l’opzione DHCPfilename
, o/kickstart/
. Se il nome del file specificato termina con il carattere/
, viene aggiuntoip-kickstart
. Per esempio:Table 2. Posizione predefinita del file Kickstart Indirizzo server DHCP Indirizzo client Posizione file Kickstart 192.168.122.1
192.168.122.100
192.168.122.1
:/kickstart/192.168.122.100-kickstart
- inst.ks.all=
-
With this boot option, the Kickstart file will be fetched from HTTP, HTTPS and FTP locations which are specified using the inst.ks= option sequentially in the order they are specified, until the file is successfully fetched. All other locations will be ignored.
- inst.ks.sendmac
-
Aggiunge intestazioni alle richieste
HTTP
in uscita con gli indirizzi MAC di tutte le interfacce di rete. Per esempio:X-RHN-Provisioning-MAC-0: eth0 01:23:45:67:89:ab
Questo può essere utile quando si usa inst.ks=http per il provisioning dei sistemi.
- inst.ks.sendsn
-
Aggiunge un’intestazione alle richieste
HTTP
in uscita. Questa intestazione conterrà il numero di serie del sistema, letto da/sys/class/dmi/id/product_serial
. L’intestazione ha la seguente sintassi:X-System-Serial-Number: R8VA23D
Opzioni console, ambiente e schermo
- console=
-
Questa opzione del kernel specifica un dispositivo da utilizzare come console primaria. Ad esempio, per utilizzare una console sulla prima porta seriale, usare console=ttyS0. Questa opzione dovrebbe essere usata insieme all’opzione inst.text.
È possibile utilizzare questa opzione più volte. In tal caso, il messaggio di avvio verrà visualizzato su tutte le console specificate, ma solo l’ultima verrà utilizzata successivamente dal programma di installazione. Ad esempio, se si specifica console=ttyS0 console=ttyS1, il programma di installazione utilizzerà solo
ttyS1
. - noshell
-
Disabilita l’accesso alla shell di root durante l’installazione. Ciò è utile con le installazioni automatizzate (Kickstart): se si utilizza questa opzione, un utente può osservare l’avanzamento dell’installazione, ma non può interferire accedendo alla shell di root premendo Ctrl+Alt+F2.
- inst.lang=
-
Sets the language to be used during the installation. Language codes are the same as the ones used in the lang Kickstart command as described in lang (optional) - Configure Language During Installation. On systems where the system-config-language package is installed, a list of valid values can also be find in
/usr/share/system-config-language/locale-list
.Se si esegue l’installazione in modo interattivo, la lingua specificata tramite questa opzione sarà selezionata per impostazione predefinita, ma sarà comunque possibile modificarla all’inizio dell’installazione grafica.
- inst.singlelang
-
Permette di eseguire l’installazione in modalità lingua singola - in altre parole, questa opzione disabilita la selezione della lingua per il programma di installazione e per il sistema installato. Se si utilizza anche l’opzione inst.lang= contemporaneamente, verrà utilizzata la lingua specificata. Se non si imposta la lingua, Anaconda e il sistema installato utilizzeranno come predefinito
en-US.UTF-8
. - inst.geoloc=
-
Configura l’utilizzo della geolocalizzazione nel programma di installazione. La geolocalizzazione viene utilizzata per preimpostare la lingua e il fuso orario e utilizza la seguente sintassi: inst.geoloc=value
Il parametro value può essere uno qualsiasi dei seguenti:
Table 3. Valori validi per l’opzione inst.geoloc Disabilita geolocalizzazione
inst.geoloc=0
Usa l’API GeoIP di Fedora
inst.geoloc=provider_fedora_geoip
Usa l’API GeoIP di Hostip.info
inst.geoloc=provider_hostip
Se questa opzione non è specificata, Anaconda utilizzerà
provider_fedora_geoip
. - inst.keymap=
-
Specifies the keyboard layout to be used by the installation program. Layout codes are the same as the ones used in the keyboard Kickstart command as described in Kickstart Syntax Reference.
- inst.text
-
Forza l’esecuzione del programma di installazione in modalità testo anziché in modalità grafica. L’interfaccia utente testuale è limitata, ad esempio non consente di modificare il layout delle partizioni o di configurare LVM. Quando si installa un sistema su una macchina con capacità grafiche limitate, si consiglia di utilizzare VNC come descritto in Abilitazione dell’accesso remoto tramite VNC.
- inst.cmdline
-
Forza l’esecuzione del programma di installazione in modalità riga di comando. Questa modalità non consente alcuna interazione, tutte le opzioni devono essere specificate in un file Kickstart o sulla riga di comando.
- inst.graphical
-
Forza l’esecuzione del programma di installazione in modalità grafica. Questa modalità è quella predefinita.
- inst.resolution=
-
Specifica la risoluzione dello schermo in modalità grafica. Il formato è NxM, dove N è la larghezza dello schermo e M è l’altezza dello schermo (in pixel). La risoluzione minima supportata è
800x600
. - inst.xdriver=
-
Specifica il nome del driver
X
da utilizzare sia durante l’installazione sia sul sistema installato. - inst.usefbx
-
Indica al programma di installazione di utilizzare il driver
X
del frame buffer anziché un driver specifico per l’hardware. Questa opzione è equivalente a inst.xdriver=fbdev. - inst.xtimeout=
-
Specifies a timeout period (in seconds) the installer will wait before starting the X server.
- modprobe.blacklist=
-
Mette in lista nera (disabilita completamente) uno o più driver. I driver (mod) disabilitati tramite questa opzione non verranno caricati all’avvio dell’installazione e, al termine dell’installazione, il sistema installato manterrà queste impostazioni. I driver in lista nera possono quindi essere trovati nella directory
/etc/modprobe.d/
.Usare un elenco separato da virgole per disabilitare più driver. Per esempio:
modprobe.blacklist=ahci,firewire_ohci
- inst.sshd
-
Starts the
sshd
service during the installation, which allows you to connect to the system during the installation usingSSH
and monitor its progress. For more information onSSH
, see thessh(1)
man page and the corresponding chapter in the Fedora System Administrator’s Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/.During the installation, the
root
account has no password by default. You can set a root password to be used during the installation with the sshpw Kickstart command as described in sshpw (optional) - Restrict ssh Access During Installation. - inst.decorated=
-
Starting with Fedora 27, the graphical installer window has no decorations. Use this option to enable window decorations again.
Opzioni di avvio rete
Initial network initialization is handled by dracut. This section only lists some of the more commonly used options; for a complete list, see the dracut.cmdline(7)
man page. Additional information on networking is also available in the Fedora Networking Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/.
- ip=
-
Configura una o più interfacce di rete. Per configurare più interfacce, usare l’opzione
ip
più volte - una per ogni interfaccia. Se sono configurate più interfacce, è necessario specificare un’interfaccia di avvio primaria usando l’opzione bootdev descritta di seguito.La seguente tabella elenca i valori validi per questa opzione:
Table 4. Formati di configurazione dell’interfaccia di rete Metodo di configurazione Formato opzione Configurazione automatica di qualsiasi interfaccia
ip=method
Configurazione automatica di un’interfaccia specifica
ip=interface:method
Configurazione statica
ip=ip::gateway:netmask:hostname:interface:none
Configurazione automatica di un’interfaccia specifica con override [2]
ip=ip::gateway:netmask:hostname:interface:method:mtu
The method parameter can be any the following:
Table 5. Metodi di configurazione automatica dell’interfaccia Metodo di configurazione automatica Valore DHCP
dhcp
DHCP IPv6
dhcp6
Configurazione automatica IPv6
auto6
iBFT (iSCSI Boot Firmware Table)
ibft
Se si utilizza un’opzione di avvio che richiede l’accesso alla rete, come inst.ks=http://host:/path, senza specificare l’opzione ip, il programma di installazione utilizzerà ip=dhcp.
Nelle tabelle precedenti, il parametro ip specifica l’indirizzo IP del client. Gli indirizzi
IPv6
possono essere specificati mettendoli tra parentesi quadre, ad esempio[2001:DB8::1]
.Il parametro gateway è il gateway predefinito. Anche qui sono accettati gli indirizzi IPv6.
Il parametro netmask è la maschera di rete da utilizzare. Può essere una maschera di rete completa (ad esempio
255.255.255.0
) o un prefisso (ad esempio64
).Il parametro hostname è il nome host del sistema client. Questo parametro è opzionale.
- nameserver=
-
Specifica l’indirizzo del server dei nomi. Questa opzione può essere usata più volte.
- bootdev=
-
Specifica l’interfaccia di avvio. Questa opzione è obbligatoria se si utilizza più di un’opzione ip.
- ifname=
-
Assegna un nome di interfaccia specificato a un dispositivo di rete con un indirizzo MAC specificato. Può essere usato più volte. La sintassi è ifname=interface:MAC. Per esempio:
ifname=eth0:01:23:45:67:89:ab
- inst.dhcpclass=
-
Specifica l’identificatore della classe fornitore DHCP. Il servizio
dhcpd
vedrà questo valore comevendor-class-identifier
. Il valore predefinito èanaconda-$(uname -srm)
. - vlan=
-
Imposta un dispositivo Virtual LAN (VLAN) su un’interfaccia specificata con un nome dato. La sintassi è vlan=name:interface. Per esempio:
vlan=vlan5:em1
Quanto sopra imposterà un dispositivo VLAN chiamato
vlan5
sull’interfacciaem1
. Il name può assumere le seguenti forme:Table 6. Convenzioni di denominazione dei dispositivi VLAN Schema di denominazione Esempio VLAN_PLUS_VID
vlan0005
VLAN_PLUS_VID_NO_PAD
vlan5
DEV_PLUS_VID
em1.0005
.DEV_PLUS_VID_NO_PAD
em1.5
. - bond=
-
Imposta un dispositivo di bonding con la seguente sintassi: bond=name[:slaves][:options]. Sostituire name con il nome del dispositivo di bonding, slaves con un elenco separato da virgole di interfacce fisiche (ethernet) e options con un elenco separato da virgole di opzioni di bonding. Per esempio:
bond=bond0:em1,em2:mode=active-backup,tx_queues=32,downdelay=5000
Per un elenco delle opzioni disponibili, eseguire il comando modinfo bonding.
Usando questa opzione senza parametri si assumerà bond=bond0:eth0,eth1:mode=balance-rr.
- team=
-
Imposta un dispositivo team con la seguente sintassi: team=master:slaves. Sostituire master con il nome del dispositivo team master e slaves con un elenco separato da virgole di dispositivi fisici (ethernet) da utilizzare come slave nel dispositivo team. Per esempio:
team=team0:em1,em2
Opzioni avanzate d’installazione
- inst.multilib
-
Configura il sistema per i pacchetti multilib (cioè, per consentire l’installazione di pacchetti a 32 bit su un sistema x86 a 64 bit) e installa i pacchetti specificati in questa sezione come tali.
Normalmente, su un sistema AMD64 o Intel 64, verrebbero installati solo i pacchetti per questa architettura (contrassegnati come
x86_64
) e i pacchetti per tutte le architetture (contrassegnati comenoarch
). Quando si utilizza questa opzione, anche i pacchetti per sistemi AMD o Intel a 32 bit (contrassegnati comei686
) verranno installati automaticamente se disponibili.Questo si applica solo ai pacchetti specificati direttamente nella sezione
%packages
. Se un pacchetto viene installato solo come dipendenza, verrà installata solo la dipendenza specificata esatta. Ad esempio, se si sta installando il pacchetto foo che dipende dal pacchetto bar, il primo verrà installato in più varianti, mentre il secondo verrà installato solo nelle varianti specificamente richieste. - inst.gpt
-
Forza il programma di installazione a installare le informazioni sulla partizione in una GUID Partition Table (GPT) anziché in un Master Boot Record (MBR). Questa opzione non ha senso sui sistemi basati su UEFI, a meno che non siano in modalità di compatibilità BIOS.
Normalmente, i sistemi basati su BIOS e i sistemi basati su UEFI in modalità di compatibilità BIOS tenteranno di utilizzare lo schema MBR per memorizzare le informazioni di partizionamento, a meno che il disco non sia più grande di 2 TB. L’utilizzo di questa opzione modificherà questo comportamento, consentendo la scrittura di una GPT anche su dischi più piccoli di 2 TB.
See Recommended Partitioning Scheme for more information about GPT and MBR, and GUID Partition Table (GPT) for more general information about GPT, MBR and disk partitioning in general.
- inst.nosave=
-
Questa opzione controlla quali file Kickstart e log di installazione vengono salvati sul sistema installato. Può essere particolarmente utile disabilitare il salvataggio di tali dati quando si eseguono installazioni di sistemi operativi OEM o quando si generano immagini utilizzando risorse sensibili (come URL di repository interni), poiché queste risorse potrebbero altrimenti essere menzionate nei file Kickstart e/o nei log sull’immagine. I valori possibili per questa opzione sono:
input_ks
- disabilita il salvataggio del file Kickstart di input (se presente).output_ks
- disabilita il salvataggio del file Kickstart di output generato da Anaconda.all_ks
- disabilita il salvataggio di entrambi i file Kickstart di input e output.logs
- disabilita il salvataggio di tutti i log di installazione.all
- disabilita il salvataggio di tutti i file Kickstart e di tutti i log di installazione.Più valori possono essere combinati in un elenco separato da virgole, per esempio:
input_ks,logs
- inst.zram
-
Questa opzione controlla l’utilizzo dello swap zRAM durante l’installazione. Crea un dispositivo a blocchi compresso all’interno della RAM di sistema e lo utilizza per lo spazio di swap anziché il disco rigido. Ciò consente al programma di installazione di aumentare essenzialmente la quantità di memoria disponibile, il che rende l’installazione più veloce sui sistemi con poca memoria.
Per impostazione predefinita, lo swap su zRAM è abilitato sui sistemi con 2 GB o meno di RAM e disabilitato sui sistemi con più di 2 GB di memoria. È possibile utilizzare questa opzione per modificare questo comportamento: su un sistema con più di 2 GB di RAM, utilizzare inst.zram=1 per abilitarlo e sui sistemi con 2 GB o meno di memoria, utilizzare inst.zram=0 per disabilitare questa funzione.
- inst.memcheck
-
Esegue un controllo all’inizio dell’installazione per determinare se c’è abbastanza RAM disponibile. Se non viene rilevata memoria sufficiente, l’installazione si interromperà con un messaggio di errore. Questa opzione è abilitata per impostazione predefinita; usare inst.memcheck=0 per disabilitarla.
- inst.nodnf
-
Usa il backend Yum più vecchio per l’installazione dei pacchetti e la risoluzione delle dipendenze invece di DNF. Vedere la Fedora System Administrator’s Guide, disponibile su https://docs.fedoraproject.org/, per i dettagli su DNF.
- inst.kdump_addon=
-
Turns the Kdump installer add-on
on
oroff
(the add-on is off by default). If you use inst.kdump_addon=on, a new screen, which allows you to configure the Kdump kernel crash dumping mechanism, will appear in the main menu of the graphical or text interface (see Kdump). Enabling this add-on is also necessary to use the %addon com_redhat_kdump (optional) - Configure kdump Kickstart command.
Abilitare l’accesso remoto tramite VNC
The following options are necessary to configure Anaconda for remote graphical installation. See Installing Using VNC for more details.
- inst.vnc
-
Specifica che l’interfaccia grafica del programma di installazione deve essere eseguita in una sessione
VNC
. Se si specifica questa opzione, sarà necessario connettersi al sistema utilizzando un’applicazione clientVNC
per poter interagire con il programma di installazione. La condivisioneVNC
è abilitata, quindi più client possono connettersi al sistema contemporaneamente.Un sistema installato utilizzando
VNC
si avvierà in modalità testo per impostazione predefinita. - inst.vncpassword=
-
Server
VNC
utilizzato dal programma di installazione. Qualsiasi clientVNC
che tenti di connettersi al sistema dovrà fornire la password corretta per ottenere l’accesso. Ad esempio, inst.vncpassword=testpwd imposterà la password sutestpwd
. La password deve essere lunga tra 6 e 8 caratteri.Se si specifica una password non valida (troppo corta o troppo lunga), verrà richiesto di specificarne una nuova tramite un messaggio del programma di installazione:
La password VNC deve essere lunga da sei a otto caratteri. Per favore inseriscine una nuova, o lascia vuoto per nessuna password. Password:
- inst.vncconnect=
-
Connettersi a un client
VNC
in ascolto su un host e una porta specificati all’avvio dell’installazione. La sintassi corretta è inst.vncconnect=host:port. Il parametro port è opzionale - se non se ne specifica uno, il programma di installazione utilizzerà5900
.
Debug e risoluzione dei problemi
- inst.updates=
-
Specifica la posizione del file
updates.img
da applicare al runtime del programma di installazione. La sintassi è la stessa dell’opzione inst.repo - vedere Fonti di installazione per i dettagli. In tutti i formati, se non si specifica un nome di file ma solo una directory, il programma di installazione cercherà un file chiamatoupdates.img
. - inst.loglevel=
-
Specifica il livello minimo per i messaggi da registrare su un terminale. Questo riguarda solo la registrazione in tempo reale su un terminale; i file di log conterranno sempre messaggi di tutti i livelli.
I valori possibili per questa opzione dal livello più basso al più alto sono:
debug
,info
,warning
,error
ecritical
. Il valore predefinito èinfo
, il che significa che per impostazione predefinita, il terminale di registrazione visualizzerà i messaggi che vanno dainfo
acritical
, ma nondebug
. - inst.syslog=
-
Una volta avviata l’installazione, questa opzione invia i messaggi di log al processo syslog sull’host specificato. Il processo syslog remoto deve essere configurato per accettare connessioni in entrata.
- inst.virtiolog=
-
Specifica una porta
virtio
(un dispositivo a caratteri in/dev/virtio-ports/name
) da utilizzare per l’inoltro dei log. Il valore predefinito èorg.fedoraproject.anaconda.log.0
; se questa porta è presente, verrà utilizzata.
Opzioni di avvio deprecate
Le opzioni in questo elenco sono deprecate. Funzioneranno ancora, ma ci sono altre opzioni che offrono la stessa funzionalità e dovrebbero essere preferite. L’uso di opzioni deprecate non è raccomandato e si prevede che vengano rimosse nelle versioni future.
Notare che, come descritto nell’introduzione a questo capitolo, le opzioni specifiche per il programma di installazione ora utilizzano il prefisso |
- inst.headless
-
Utilizzato per specificare che la macchina su cui si sta installando non dispone di hardware di visualizzazione e per impedire al programma di installazione di tentare di rilevare uno schermo.
- method=
-
Configurava il metodo di installazione. Usare invece l’opzione inst.repo=.
- repo=nfsiso:server:/path
-
Nelle installazioni NFS, specificava che la destinazione era un’immagine ISO situata su un server NFS anziché un albero installabile. La differenza viene ora rilevata automaticamente, il che significa che questa opzione è uguale a inst.repo=nfs:server:/path.
- dns=
-
Configurava il Domain Name Server (DNS). Usare invece l’opzione nameserver=.
- netmask=, gateway=, hostname=, ip=, ipv6=
-
Queste opzioni sono state consolidate sotto l’opzione ip=.
- ksdevice=
-
Selezionava il dispositivo di rete da utilizzare nella fase iniziale dell’installazione. Diversi valori sono stati sostituiti con diverse opzioni; vedere la tabella sottostante.
Table 7. Metodi di configurazione automatica dell’interfaccia Valore Comportamento attuale Non presente
Si tenta di attivare tutti i dispositivi utilizzando
dhcp
, a meno che il dispositivo e la configurazione desiderati non siano specificati dall’opzione ip= e/o dall’opzione BOOTIF.ksdevice=link
Simile al precedente, con la differenza che la rete verrà sempre attivata nell’initramfs, indipendentemente dal fatto che sia necessaria o meno. L’opzione supportata rd.neednet (fornita da dracut) dovrebbe essere usata invece.
ksdevice=bootif
Ignorato (l’opzione BOOTID= è usata per impostazione predefinita quando specificata)
ksdevice=ibft
Sostituito con l’opzione ip=ibft
ksdevice=MAC
Sostituito con BOOTIF=MAC
ksdevice=device
Sostituito specificando il nome del dispositivo usando l’opzione ip=.
Quando si esegue un’installazione Kickstart, avviando da un supporto locale e avendo anche il file Kickstart su un supporto locale, la rete non verrà inizializzata. Ciò significa che qualsiasi altra opzione Kickstart che richieda l’accesso alla rete, come script pre-installazione o post-installazione che accedono a una posizione di rete, causerà il fallimento dell’installazione. Questo è un problema noto; vedere BZ#1085310 per i dettagli.
Per ovviare a questo problema, utilizzare l’opzione di avvio ksdevice=link, oppure aggiungere l’opzione --device=link al comando network nel proprio file Kickstart.
- blacklist=
-
Utilizzato per disabilitare i driver specificati. Questo è ora gestito dall’opzione modprobe.blacklist=.
- nofirewire=
-
Disabilitava il supporto per l’interfaccia FireWire. È possibile disabilitare il driver FireWire (
firewire_ohci
) utilizzando invece l’opzione modprobe.blacklist=:modprobe.blacklist=firewire_ohci
Opzioni di avvio rimosse
Le seguenti opzioni sono state rimosse. Erano presenti nelle versioni precedenti di Fedora, ma non possono più essere utilizzate.
- asknetwork
-
L'`initramfs` del programma di installazione è ora completamente non interattivo, il che significa che questa opzione non è più disponibile. Usare ip= per configurare le impostazioni di rete.
- serial
-
Questa opzione forzava Anaconda a utilizzare la console
/dev/ttyS0
come output. Usare invece console=/dev/ttyS0 (o simile). - updates=
-
Specificava la posizione degli aggiornamenti per il programma di installazione. Usare invece l’opzione inst.updates=.
- essid=, wepkey=, wpakey=
-
Configuravano l’accesso alla rete wireless. La configurazione di rete è ora gestita da dracut, che non supporta la rete wireless, rendendo queste opzioni inutili.
- ethtool=
-
Utilizzato in passato per configurare impostazioni di rete aggiuntive a basso livello. Tutte le impostazioni di rete sono ora gestite dall’opzione ip=.
- gdb
-
Permetteva di eseguire il debug del loader. Usare invece rd.debug.
- mediacheck
-
Verificava il supporto di installazione prima di iniziare l’installazione. Sostituito con l’opzione rd.live.check.
- ks=floppy
-
Specificava un disco floppy come fonte del file Kickstart. Le unità floppy non sono più supportate.
- display=
-
Configurava una visualizzazione remota. Sostituito con l’opzione inst.vnc.
- utf8
-
Aggiungeva il supporto UTF8 durante l’installazione in modalità testo. Il supporto UTF8 ora funziona automaticamente.
- noipv6
-
Utilizzato per disabilitare il supporto IPv6 nel programma di installazione. IPv6 è ora integrato nel kernel, quindi il driver non può essere messo in lista nera; tuttavia, è possibile disabilitare IPv6 utilizzando l’opzione ipv6.disable.
- upgradeany
-
Upgrades are done in a different way in current Fedora releases. For more information about upgrading your system, see Upgrading Your Current System.
- vlanid=
-
Utilizzato per configurare dispositivi Virtual LAN (tag 802.1q). Usare invece l’opzione vlan=.
- inst.dnf
-
Utilizzato per abilitare DNF a gestire l’installazione dei pacchetti e la risoluzione delle dipendenze in Fedora 21. DNF è ora utilizzato per impostazione predefinita e questa opzione è stata sostituita con inst.nodnf, che ripristina l’uso di Yum.
Utilizzo delle modalità di avvio di manutenzione
Caricamento della modalità di test della memoria (RAM)
I guasti nei moduli di memoria (RAM) possono causare blocchi o crash imprevedibili del sistema. In alcuni casi, i guasti di memoria possono causare errori solo con particolari combinazioni di software. Per questo motivo, è consigliabile testare la memoria di un computer prima di installare Fedora per la prima volta, anche se in precedenza ha eseguito altri sistemi operativi.
Fedora include l’applicazione di test della memoria Memtest86+. Per avviare la modalità di test della memoria, scegliere Troubleshooting > Test memoria
dal menu di avvio. Il test inizierà immediatamente. Per impostazione predefinita, Memtest86+ esegue dieci test in ogni passaggio; una configurazione diversa può essere specificata accedendo alla schermata di configurazione tramite il tasto c. Dopo il completamento del primo passaggio, apparirà un messaggio in basso che informa sullo stato corrente e un altro passaggio inizierà automaticamente.
Memtest86+ funziona solo su sistemi con firmware BIOS. Il supporto per i sistemi UEFI non è attualmente disponibile. |

La schermata principale visualizzata durante il test è suddivisa in tre aree principali:
-
L’angolo in alto a sinistra mostra informazioni sulla configurazione della memoria del sistema - la quantità di memoria rilevata e la cache del processore, le loro velocità di trasferimento e le informazioni su processore e chipset. Queste informazioni vengono rilevate all’avvio di Memtest86+.
-
L’angolo in alto a destra visualizza informazioni sui test - l’avanzamento del passaggio corrente e il test attualmente in esecuzione in quel passaggio, nonché una descrizione del test.
-
La parte centrale dello schermo viene utilizzata per visualizzare informazioni sull’intero set di test dal momento in cui lo strumento è stato avviato, come il tempo totale, il numero di passaggi completati, il numero di errori rilevati e la selezione dei test. Su alcuni sistemi, qui verranno visualizzate anche informazioni dettagliate sulla memoria installata (come il numero di moduli installati, il loro produttore, frequenza e latenza). Dopo il completamento di ogni passaggio, in questa posizione apparirà un breve riepilogo. Per esempio:
Passaggio completato, nessun errore, premere Esc per uscire
Se Memtest86+ rileva un errore, verrà visualizzato anche in quest’area ed evidenziato in rosso. Il messaggio includerà informazioni dettagliate come quale test ha rilevato un problema, la posizione di memoria che sta fallendo e altro.
Nella maggior parte dei casi, un singolo passaggio riuscito (cioè, una singola esecuzione di tutti i 10 test) è sufficiente per verificare che la RAM sia in buone condizioni. In alcune rare circostanze, tuttavia, errori che non sono stati rilevati al primo passaggio potrebbero apparire nei passaggi successivi. Per eseguire un test approfondito su un sistema importante, lasciare i test in esecuzione durante la notte o anche per alcuni giorni al fine di completare più passaggi.
Il tempo necessario per completare un singolo passaggio completo di Memtest86+ varia a seconda della configurazione del sistema (in particolare la dimensione e la velocità della RAM). Ad esempio, su un sistema con 2 GB di memoria DDR2 a 667 MHz, un singolo passaggio richiederà circa 20 minuti per essere completato. |
Per interrompere i test e riavviare il computer, premere il tasto Esc in qualsiasi momento.
For more information about using Memtest86+, see the official website at https://www.memtest.org/. A README
file is also located in /usr/share/doc/memtest86+-version/
on Fedora systems with the memtest86+ package installed.
Verifica del supporto di avvio
È possibile testare l’integrità di una fonte di installazione basata su ISO prima di utilizzarla per installare Fedora. Queste fonti includono DVD e immagini ISO memorizzate su un disco rigido locale o un server NFS. Verificare che le immagini ISO siano integre prima di tentare un’installazione aiuta a evitare problemi che si incontrano spesso durante l’installazione.
Per testare l’integrità di un’immagine ISO, aggiungere rd.live.check alla riga di comando del boot loader. Notare che questa opzione viene utilizzata automaticamente se si seleziona l’opzione di installazione predefinita dal menu di avvio (Testa questo supporto e installa Fedora
).
Avvio del computer in modalità di ripristino
È possibile avviare un sistema Linux a riga di comando da un disco di installazione senza installare effettivamente Fedora sul computer. Ciò consente di utilizzare le utilità e le funzioni di un sistema Linux in esecuzione per modificare o riparare sistemi operativi già installati.
Per caricare il sistema di ripristino con il disco di installazione o l’unità USB, scegliere Rescue a Fedora system
dal sottomenu Troubleshooting nel menu di avvio, oppure usare l’opzione di avvio inst.rescue.
Specificare la lingua, il layout della tastiera e le impostazioni di rete per il sistema di ripristino con le schermate che seguono. La schermata finale di configurazione configura l’accesso al sistema esistente sul computer.
By default, rescue mode attaches an existing operating system to the rescue system under the directory /mnt/sysimage/
.
dhcp
, ma sovrascrive l’indirizzo IP, il gateway, la maschera di rete, il nome host o altri parametri specificati ottenuti automaticamente. Tutti i parametri sono opzionali; specificare solo quelli che si desidera sovrascrivere e i valori ottenuti automaticamente verranno utilizzati per gli altri.
Want to help? Learn how to contribute to Fedora Docs ›